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Perchè le power bank esplodono? Ecco le possibili cause

A seguito degli ultimi avvenimenti, in tanti ci avete chiesto ma perchè le power bank esplodono? Quali sono le possibile cause e come evitare incidenti?. 

Proprio per questo abbiamo deciso di fare chiarezza sull'argomento , in questo articolo vedremo come funzionano, perchè ( in alcune circostanze ) esplodono, e quali sono i principali accorgimenti da eseguire, per evitare pericolosi e spiacevoli incidenti.

Una power pank è a tutti gli effetti una batteria , ed  molto importante utilizzarla in maniera corretta e non bisogna sottovalutare la sua " pericolosità " pertanto è importante quindi, effettuare una serie di accorgimenti, al fine di ridurre al minimo qualsiasi rischio.  

Ma come funzionano le batterie agli ioni di litio?

Una batteria agli ioni litio, come qualsiasi batteria, funziona mediante un processo chimico. 

Quest’ultimo ruota attorno a due elementi: l’anodo e il catodo. Nel momento in cui la batteria viene caricata, gli ioni passano dal catodo all’anodo.

Allo stesso modo quando una batteria si scarica (nel caso dei power bank quando alimenta un altro dispositivo), gli ioni seguono il percorso opposto. Al fine di facilitare il movimento degli ioni, questi vengono dissolti in una sostanza denominata elettrolita. Di solito viene utilizzato un composto organico, che deve favorire lo scioglimento al suo interno proprio degli ioni di litio.

Perché le batterie esplodono

Chiariamo subito un aspetto. Affinché una batteria agli ioni di litio possa esplodere devono verificarsi delle condizioni che vanno al di là della norma. 

Rimane dunque una possibilità remota ma che può relazionarsi con alcune caratteristiche tecniche proprie delle batterie stesse.

Innanzitutto c’è l’elettrolita. Trattandosi di un composto organico, è per sua natura volatile e infiammabile. Altro aspetto importante è la scelta del tipo di catodo, che determina la capacità della batteria e il livello di sicurezza. 

Solitamente, in quelle dei dispositivi consumer (inclusi i power bank) si utilizza come materiale per il catodo l’ossido di cobalto.

Quest’ultimo ha il vantaggio di garantire una capacità particolarmente elevata ma, al tempo stesso, porta con sé due difetti: il primo è la durata limitata nel tempo (circa 500 cicli di carica, motivo per cui dopo il primo anno di vita l’autonomia degli smartphone inizia mediamente a ridursi); il secondo è un punto di Thermal Runaway di 150°C, tutto sommato basso.

Di seguito abbiamo elencato, alcune buone pratiche da eseguire, al fine di evitare spiacevoli incidenti.

Non lasciare mai scaricare completamente il power bank. 

Le celle delle batterie agli ioni di litio soffrono infatti i cicli di carica e scarica molto ampi. 

Ciò significa che se si è soliti far arrivare allo 0% la carica, si andrà incontro a un più veloce deterioramento della batteria. 

Cercate di scendere mai sotto il 20%.

Tenere sotto controllo il calore.

È bene adoperare il power bank a temperatura ambiente ed evitare di collegarlo, ad esempio, a uno smartphone che è già molto caldo di suo per altri motivi (magari nel corso di un aggiornamento software).

Fare attenzione alla tensione di carica. 

Le celle delle batterie agli ioni di litio durano decisamente di più nel momento in cui vengono caricate a un voltaggio di 3.92 Volt. 

Ciò significa che bisognerebbe evitare di caricare il power bank con i caricabatterie a ricarica rapida di alcuni smartphone.

Controllare l’integrità del cavetto e del caricabatterie. 

È molto importante che il power bank non venga utilizzato con cavetti o caricabatterie danneggiati, in quanto potrebbero creare delle sovratensioni in grado di innescare un cortocircuito.

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