Da tempo i vari Facebook, Twitter e Instagram (ma anche WhatsApp, che ha limitato la possibilità di inoltrare messaggi in serie) stanno cercando un modo per arginare la diffusione delle notizie false, senza però riuscire a venire a capo della questione.
Un tentativo in questo senso è stato fatto anche da Jimmy “Jimbo” Wales, informatico statunitense che, tra le altre cose, ha contribuito a sviluppare e creare Wikipedia. Da circa un mese, infatti, Wales ha lanciato WT:social, una rete sociale che “sposa” un modello completamente differente rispetto a quello degli altri social. “Gli attuali social network – ha affermato il creatore di Wikipedia – si reggono su un modello di business legato alla pubblicità. Questo porta a una dipendenza, a rimanere incollati a un sito e a essere trasportati in discorsi di odio e radicali, non nella cura del lato umano”. Per questo, Wales si è impegnato a creare una piattaforma dove gli utenti possano condividere notizie vere e verificate.
Come funziona Wt:social, la piattaforma contro le fake news La base dalla quale Wales ha mosso i primi passi è WikiTribune, piattaforma collaborativa nata nel 2017 dalla prolifica mente del creatore di Wikipedia. Su WikiTribune gli utenti possono scrivere notizie liberamente editabili dagli altri iscritti, che possono apportare correzioni, integrazioni e altro. Queste informazioni possono essere poi verificate da tutti, in modo che si crei un “ecosistema” che si autoalimenta e autocontrolla e nel quale è impossibile (o quasi) che si diffondano fake news. Di fatto, Wt:social è un’evoluzione di WikiTribune: una piattaforma senza pubblicità, dove si potrà collaborare e cooperare con altri utenti per scrivere notizie vere e verificabili. Inizialmente, l’accesso a Wt:social sarà subordinato al pagamento di un abbonamento mensile (12 euro) o annuale (90 euro), in modo da non sovraccaricare eccessivamente i server. In un secondo momento, quando l’infrastruttura sarà rafforzata, verranno eliminati paywall (e non sarà mai inserita la pubblicità) e solo chi vorrà pagherà a mo’ di contributo volontario e personale. Un’idea che sembra aver già incontrato il favore di moltissimi internauti. In un mese di vita, fa sapere Wales, la piattaforma conta già 25 mila iscritti, di cui 23.500 arrivati nell’ultima settimana - Fonte Libero Tecnologia
Un tentativo in questo senso è stato fatto anche da Jimmy “Jimbo” Wales, informatico statunitense che, tra le altre cose, ha contribuito a sviluppare e creare Wikipedia. Da circa un mese, infatti, Wales ha lanciato WT:social, una rete sociale che “sposa” un modello completamente differente rispetto a quello degli altri social. “Gli attuali social network – ha affermato il creatore di Wikipedia – si reggono su un modello di business legato alla pubblicità. Questo porta a una dipendenza, a rimanere incollati a un sito e a essere trasportati in discorsi di odio e radicali, non nella cura del lato umano”. Per questo, Wales si è impegnato a creare una piattaforma dove gli utenti possano condividere notizie vere e verificate.
Come funziona Wt:social, la piattaforma contro le fake news La base dalla quale Wales ha mosso i primi passi è WikiTribune, piattaforma collaborativa nata nel 2017 dalla prolifica mente del creatore di Wikipedia. Su WikiTribune gli utenti possono scrivere notizie liberamente editabili dagli altri iscritti, che possono apportare correzioni, integrazioni e altro. Queste informazioni possono essere poi verificate da tutti, in modo che si crei un “ecosistema” che si autoalimenta e autocontrolla e nel quale è impossibile (o quasi) che si diffondano fake news. Di fatto, Wt:social è un’evoluzione di WikiTribune: una piattaforma senza pubblicità, dove si potrà collaborare e cooperare con altri utenti per scrivere notizie vere e verificabili. Inizialmente, l’accesso a Wt:social sarà subordinato al pagamento di un abbonamento mensile (12 euro) o annuale (90 euro), in modo da non sovraccaricare eccessivamente i server. In un secondo momento, quando l’infrastruttura sarà rafforzata, verranno eliminati paywall (e non sarà mai inserita la pubblicità) e solo chi vorrà pagherà a mo’ di contributo volontario e personale. Un’idea che sembra aver già incontrato il favore di moltissimi internauti. In un mese di vita, fa sapere Wales, la piattaforma conta già 25 mila iscritti, di cui 23.500 arrivati nell’ultima settimana - Fonte Libero Tecnologia
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