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WhatsApp Pay sospeso in Brasile


Dopo tanta attesa ed a solo una settimana nella quale il patron Mark Zuckerberg annunciava il lancio ufficiale di WhatsApp Pay in Brasile arriva la sospensione di Whatsapp Pay in Brasile.


Attraverso una nota, infatti, la locale banca centrale (il Banco Central do Brasil) ha reso noto di aver «ordinato a Visa e Mastercard di sospendere l’avvio delle attività o di interrompere immediatamente l'utilizzo dell'applicazione WhatsApp per avviare pagamenti e trasferimenti di denaro». In altri termini ha interrotto completamente il servizio, operando questo proprio sui due circuiti citati. Il motivo? 


Da quanto recita il comunicato, sembra che l’istituto non abbia ancora avuto modo di valutare la conformità della nuova tecnologia alle normative nazionali: «La misura – si legge – consentirà al Banco Central di valutare eventuali rischi per il corretto funzionamento del sistema di pagamento brasiliano (Spb) e di verificare il rispetto dei principi e delle regole stabilite dalla legge 12.865 del 2013. L’eventuale avvio o la continuazione delle operazioni senza un’analisi preventiva del regolatore potrebbe generare danni irreparabili all’Spb, in particolare per quanto riguarda la concorrenza, l’efficienza e la riservatezza dei dati». «Preservare un ambiente competitivo adeguato» Nello stringere accordi con banche e circuiti di pagamento, insomma, Menlo Park avrebbe fatto i conti senza l’oste, saltando il passaggio più importante. 



Da qui la necessità, da parte del Banco Central, di attivare tutte le misure utili a «preservare un ambiente competitivo adeguato, che garantisca il funzionamento di un sistema di pagamento interoperabile, rapido, sicuro, trasparente, aperto ed economico». Potrebbe trattarsi di un semplice atto dovuto, dunque di un blocco solo temporaneo ai danni di WhatsApp Pay, ma è bene non escludere nessuno scenario. Intanto, la mancata osservanza della disposizione comporterà il pagamento di una multa e l’avvio di un «procedimento amministrativo sanzionatorio». D’altronde nel solo Brasile la nota app di messaggistica conta qualcosa come 120 milioni di utenti: il secondo mercato assoluto alle spalle dell’India (400 milioni). Naturale quindi che le istituzioni vogliano sincerarsi che i loro diritti, privacy e sicurezza in primis, vengano pienamente rispettati. Specie da parte di una multinazionale già più volte finita al centro delle polemiche per l’uso che fa dei dati dei suoi iscritti, da Cambridge Analytica in giù.

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